Le Leggi delle XII Tavole

Le XII Tavole

I patrizi continuavano, però, a detenere il monopolio di ampi settori della vita economica e politica e, soprattutto, a controllare il potere giudiziario. Questo si basava su norme consuetudinarie tramandate oralmente, la cui interpretazione era influenzata dall’estrazione sociale e dalle parentele dell’accusato. Ecco perchè le tensioni sociali si riacutizzarono molto presto e si concentrarono, a partire dal 461 a.C., sulla richiesta di leggi scritte inequivocabili nell’interpretazione e nell’applicazione. Per redigere tali leggi fu istituita un’apposita magistratura, costituita da dieci uomini, i cosiddetti decemviri. I decemviri, riprendendo le antiche norme consuetudinarie romane, nel 451-450 a.C. elaborarono un testo poi fatto incidere su tavole di legno o di bronzo ed esposto nel foro: le Leggi delle Dodici Tavole. La promulgazione di leggi scritte rappresentò un importante risultato per i plebei, che, in caso di controversia, potevano essere giudicati sulla base di principi chiari e non arbitrari.

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